….useremo il bianco e nero per cogliere l’essenza di una Milano insolita, i ricordi e l’immaginazione per compiere un balzo indietro nel tempo riportando in vita un periodo storico da distanze enormi. Trovo importante ricordare. Forse perchè non si può sfuggire ai ricordi, sono pungenti e mi arricchiscono ma so anche che la mia memoria non reggerà il tempo e un giorno mi tradirà. Ho un profondo legame con i ricordi, ci provo un profondo rispetto e tenerezza, li uso quando ne ho bisogno e li utilizzo perché sono parte di me…ma non basta ricordare. Il ricordo della Milano di un tempo mi è sempre sfuggito e affascinato, mentre lo sviluppo e gli avvenimenti che si sono susseguiti a ritmi elevati la stanno portando a muoversi ad una velocità maggiore di quella consentita ai sui abitanti. Una città malinconicamente frenetica, eternamente grigia, oppressa dal traffico mentre le sue periferie lanciano urla di angosciosi silenzi. Se ci fermassimo anche solo un attimo lasciando che questo mondo ci scorra davanti potremmo scoprire dietro a portoni chiusi inglobati da palazzi moderni, un passato che stenta a passare, fatto di frammenti di angoli nascosti…. ma adesso andiamo si parte……….
Siamo sul finire del 300 L’imperatore Diocleziano attua una serie di riforme tra le quali la condivisione dell’impero con MassimianoAugusto.
Ognuno governerà metà dell’ipero. Diocleziano si trasferì a Nicomedia mentre Massimiano si stabilì a Mediolanum. Milano fu capitale di un impero immenso per più di cento anni, un aspetto sconosciuto anche a chi la vive tutti i giorni. …. percorrendo il Decumanio Massimo entriamo a Milano da PortaRoamana, venne costruita all’esterno delle mura: un viale porticato imponente lungo circa 600 metri con un arco onorario che costituiva l’accesso monumentale alla città per chi proveniva da Roma.
Siamo nel foro romano, serve un po’ d’immaginazione per vedere la Milano imperiale voluta da Massimiano dimenticata sotto il peso dei secoli, un tempo quest’area occupata dalla chiesa del Santo Sepolcro era considerata il centro storico della città. Sede delle funzioni pubbliche, religiose e amministrative, collocata all’incrocio dei due grandi assi viari principali: l’antico cardo di Porta Ticinese e il decumano di Corso di Porta Romana. Era un grande e imponente piazza rettangolare ornata da lastre pavimentali, fiancheggiata da maestosi colonnati sui lati più lunghi, ed imponenti statue dei grandi antenati la sorvegliavano in silenzio.
C’era un teatro romano sotto piazza Affari. Un tempo qui si esibivano mimi e acrobati, vi si tenevano giochi, feste e riunioni popolari, rappresentazioni teatrali tragiche di Eschilo, commedie di Plauto. Era il teatro di Mediolanum. Siamo in età Augustea. Si dice che sia stato voluto dal senato della città per festeggiare la promozione sociale della città nel mondo romano, altri dicono che sia di epoca repubblicana; certo è che testimonia l’importante momento storico in cui Milano si dota di edifici in muratura abbandonando quelli meno monumentali in legno. Verrà utilizzato fino alla distruzione compiuta dal Barbarossa nel 1162.
L’anfiteato romano sorgeva fuori le mura vicino a Porta Ticinese. Sorto in epoca Augustea, vi venivano organizzate battute di caccia, giochi, scontri tra gladiatori. Questo grandissimo edificio che le fonti indicano come più grande dell’arena di Verona, venne definitivamente abbandonato nei primi secoli del cristianesimo perchè edifici di questo tipo erano particolarmente sgraditi alle autorità religiose del nuovo culto. Nel tempo divenne una cava di materiali edili per la costruzione di nuove basiliche.
Il circo, inglobato nella cinta muraria, fu voluto dall’imperatore Massimiano alla fine del III sec. d.C. Uno dei più grandi dell’impero, era simbolo di un grande potere economico. Rimangono un tratto delle possenti mura e una delle due torri quadrangolari che chiudevano il lato più corto. Oltre alle corse dei carri è teatro nel 604 a proclamazione di Adaloaldo a re dei Longobardi. Anch'esso distrutto definitivamente nel 1162 dal Barbarossa.
Il palazzo imperiale, complesso edificio di rappresentanza sede ufficiale
dell’imperatore Massimiano.
Questa basilica, fondata dal vescovo Ambrogio nel IV secolo, è quella che mi sta più a cuore, la più amata. Con linee eleganti e pulite conserva in sé l’originalità nelle sue forme romaniche. E' un autentico gioiello. Stupende le pannellature in legno commissionata da Ambrogio stesso e superbi i mosaici all’interno.
Preceduta da un colonnato la basilica di San Lorenzo, sorta alla fine
del IV secolo, è stata in parte ricostruita, ma mantiene tuttora la forma
originale.
Conclusioni:
È stato un breve
viaggio diverso dal solito. Un viaggio, se volete, fatto nei ricordi di una
Milano che non c’è più in compagnia di Sati, un carissimo amico. Questo viaggio è stato voluto da lui e quindi lo dedico a lui, con la speranza che forse un giorno riesca a convincerlo ad
accompagnarmi alla Mecca…. Trovo
importante fermare questi momenti come ricordare i ricordi per poi riviverli
nel tempo...sono momenti che resisteranno alla memoria, semplici e ostinati. Ricordare
luoghi anche se non li rivedrò più. Posti magici nel quale sono stato felice anche
solo per un giorno come i volti di persone che ho amato o che ho desiderato… ricordi solo miei, che non serviranno a nessuno. I ricordi sono ambigui ed a volte sfuggenti, li distinguiamo
ma spesso rimangono lì incastrati tra i denti senza uscire, spesso inutili.
Ricordo frammenti di immagini all’asilo, la colonia, le bande, il
primo bacio, le barricate, il mare, la montagna...luoghi stupendi...ma che rimangono distaccati, e che non vogliono avere nessun rapporto con me….
Ogni ricordo vissuto giustifica il nostro passaggio su questa terra. Nei ricordi racchiudiamo il nostro entusiasmo per la
vita, ciò che ci rende unici, uno spazio
in cui possiamo vagabondare imparare fallire o dimenticare…uno spazio in cui
possiamo sperare. La cosa triste è che tutti questi ricordi tutti questi momenti che ogni giorno ci
accompagnano, custoditi in un angolo sperduto del nostro cervello, un giorno senza preavviso ci abbandoneranno e andranno perduti nel tempo....